Pagina (438/834)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per tanto prego V. S. mandarmene 4 over 5 d'oggi in poi, chè son curioso anch'io di veder se fano paralasse; ma non le mandi già in Fiandra, perchè hoggi a otto credo che sarò partito di qui per Italia. Per tanto potrà V. S. favorirmi mandarle a Udine, chè le ritrovarò là senza dubbio, s'altro non m'obsta.
      In quanto alla speculatione che V. S. mi dà della figura che sopra la carta si inverte et non sopra l'occhio, a me non pare che perciò ne segua che siano diversi que' raggi ch'apportan le 'mmagini da quegli co' quali si fa la vista. Et prima, io nego che quelle immagini che s'invertono sopra la carta non s'invertan anco sopra l'occhio. Et che sia vero, inmaginisi V. S. che l'occhiale sia fermo verso qualche oggeto grande: se V. S. vorà scoprire una parte di quello oggetto più bassa, lasciando fermo l'occhiale, non alzerà ella l'occhio? et se ne vorà scoprire una a man dritta, non metterà ella l'occhio più a man sinistra? Questa mi pare che non sia altro che inversione: et che sia la inversione a questa maniera, è chiaro, perchè, per esempio, col mio occhiale io non posso veder in una volta più che la quarta parte del diametro della luna, et in questa osservatione m'apporta sopra la carta tutta la faccia del sole, et ancora c'avanza qualche spacio allo 'ntorno. Mi si potrebbe rispondere, che almeno quella parte che veggiamo con l'occhio, non dovrebbe invertersi. Al che io dico che forse così è, ma non è parte sensibile nella distanza che notiamo sopra la carta le immagini. Hora, il considerare dove si faccia questa inversione m'apportò qualche fastidio, perchè suponevo che il vetro concavo fosse entro la distanza del concorso de' raggi del convesso; et il concavo per sè tantum abest che inverta, che separa et alarga i raggi: ma ho poi trovato che il mio suposito in due maniere era falso: cioè, che il concavo si collocasse entro la distanza del punto del concorso, o delli punti del concorso; l'altra, che se non eran concorsi fino al concavo, che poi il concavo li separasse et non li lasciasse concorere: le quali falsità nella inclusa figura credo potrò mostrarle.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Fiandra Italia Udine