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      Se questa mia speculacione è vera, ne segue che le parti del'oggetto, spetiamente le medie, rapresentate sopra la carta, habbino minor proportione al tutto di quello che hano in effetto; et di qui ne seguirà forse che le macchie del sole si moverano, o pareran moversi, più tarde nel mezzo che vicine alla circonferenza, il che dovrebbe esser tutto al'oposito, quando servassero la istessa proportione.
      Non starò più a thediarla, ma ringratiandola senza fine del favor fattomi, pregarò Dio che le conceda sanità, acciò che, novo Ercole nelle cose di natura, possa finir di spegner tutte le peripatetiche mostruosità che per quella scorrono. Le baccio le mani.
     
      Di Brusselles, il dì 21 Luglio 1612.
     
      Forse forse non passerà molto che potrei esser a Firenze, almeno per visitar V. S.
     
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.r
      Daniello Antonino.
     
      In alcuno di questi dissegni m'è bisognato far tanto presto, per le nugole ch'hora lasciavan vedere hora coprivano il sole, che ho lasciato di notare alcune picciole macchie.
     
     
     
      732*.
     
      FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
      Roma, 21 luglio 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 130-131. - Autografa.
     
      Molt'Ill.re et molt'Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
     
      Restai di scriverle circa il suggetto degnissimo da lei proposto, et devo risponder anco alla sua intorno a' pensieri Copernicei.
      Cominciai, quanto al primo, subito a ringratiarla che offerisse al nostro ordine persona sì carica di tutte le sorte de' beni, et sì pienamente di quelli dell'animo et de' più scelti. Séguito hora l'istesso offitio, insieme anco con tutti gl'altri nostri, assicurando V. S. del'obligo particulare che di ciò gli habbiamo; et la prego baciar le mani, a mio nome in particolare et poi di tutti gl'altri Lincei, al'istesso S.r Filippo Salviati, dicendoli similmente che haveremo noi grandissimo contento ricever nella nostra studiosa compagnia la persona sua che tanto stimiamo et ammiriamo, et egli haverà tanti veri fratelli et servitori: et certamente ch'il nome suo era appo tutti dal'istessa virtù reso celebre, quando la relatione di V. S. ce lo confirma et maggiormente notifica per tale.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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