Mi persuado bene che V. S. non desista dalle sue fatighe e studii et osservationi sideree, di che mi sarebbe caro, con sua commodità, sentirne qualche particolare, se altro ha ritrovato di nuovo.
Intesi del Sig.r Salviati, proposto da V. S.(990), e con gusto particolare; quale, come dal detto Ill.mo intendo, doverà in breve, insieme con alcuni altri, essere ammesso. Non ci mancheranno de' buoni soggetti per illustrare questa nostra Academia: resta solo che si stabilisca con sodo fondamento, conforme al pensiero del nostro Ecc.mo Prencipe, acciò possa eternarsi; a che con ogni cura attende, et null'altro con più ardore procura. Intanto una delle maggior lampadi sarà V. S. per illustrarla, e la pietra quadrangolare per fermarla, e supplirà al difetto mio in particolare, che non son buono e non potrei servire, nè per una debile scintilla di luce nè per un granello di minuta arena. Lascio dunque tal peso a lei, per la buona salute et lunga vita della quale pregherò sempre il Cielo con non meno caldezza e con non meno devoto affetto che della propria. E con questo resto, e le bacio le mani.
Di Fabriano, li 13 di Agosto 1612.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Fratello e Ser.re Affetionatissimo e veroFranc.o Stelluti.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
741.
GALILEO a MARCO WELSER in Augusta.
Firenze, 11 agosto 1612.
Cfr. Vol. V, pag. 116-141 [Edizione Nazionale].
742**.
GIOVANNI FABER a GALILEO in Firenze.
Roma, 17 agosto 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car.
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