Il Sig.r Galileo di Galilei.
Fiorenza.
743.
CARLO CONTI a GALILEO in Firenze.
Roma, 18 agosto 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 98. - Autografa la firma.
Ill.re et molto Ecc.te Sig.re
Le osservationi di V. S. sono molto diligenti et belle; et siino che si voglia queste macchie, sono cosa fuor di quello che sin hora è stato creduto. Ma come che è cosa di gran consequenza, et in parte sì lontana da noi, ha bisogno de osservationi di lungo tempo, massime che alcuno pigliando occasione dalle Stelle Medicee da V. S. osservate, potrebbe fingere nascere quelle macchie da stelle, ma però sì minute, che tra di loro separate non si vedino, et congiunte faccino apparire quelle macchie, et che siino tante in numero et habbino sì diversi moti intorno al sole, che, diversamente congiungendosi, faccino quella diversità di macchie: et per convincer questi è necessaria lunga osservatione, come molto più per osservare che altra cosa siino queste macchie, et quando facciamo il cielo corrutibile, donde noi habbiamo che queste macchie non siino nell'istesso corpo solare, ma in altra parte del cielo. Bene spero che V. S., con la sua diligenza et ingegno, sii per dar luce a tutto questo.
Intorno poi alla Sacra Scrittura, desidero sapere più in particolare, in qual cosa V. S. cerchi sapere che ella non favorischi ad Aristotele: perchè se V. S. parla della corrutibilità del cielo, non vi è dubbio che in molti s'accenni; se parla d'altri dogmi, è certo esser contrario ad Aristotele, come intorno all'eternità et governo dell'universo.
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