V. S. havrà havuta la nova della mia lynceatura, et di quella del S.r Demisiano; quanto alla mia, mercè della buona relatione data da V. S. al nostro S.r Prencipe Marchese Cesis.
Mando a V. S. l'inclusa elegia(999), desiderosa di correr per le lodi di V. S., ma lenta et zoppa: ch'il teorema della superficie spherica non m'è ancor bastato l'animo di copiare, per tanta moltitudine di travagli che questo anno m'affligono et gran parte del passato m'hanno afflitto, che sarebbe lunga cosa il raccontarli. Sarei più lungo, se gran moltitudine d'occupationi non m'inpedissero, et non temessi di noiar V. S.: perciò fo fine, baciando le mani a V. S. et raccommandandomi a la sua buona gratia senza fine. Et N. S. la mantenga sana et le accresca ogni dì felicità.
Di Roma, a dì 23 di Agosto 1612.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSe.re Affettionat.mo
Luca Valerij Linceo.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
747**.
GIOVANNI DEMISIANI a GALILEO in Firenze.
Roma, 24 agosto 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. i, T. VII, car. 38. - Autografa.
Molto Ill.e et molto Ecc.e Sig.r Padron mio Oss.mo
Io dubito che l'Ill.mo S. Marchese de' Monticelli, principe delle buone e vere lettere, mi habbia dato occasione d'insuperbirmi, perchè, havendomi ascritto nel numero de gli heroi, mi ha fatto quasi credere ch'io mi sia qualche cosa. Il generoso mancamento sarà di quel Signore; l'obligo di non lasciarmi nel mio nulla, per termine di soavissima gentilezza, sarà di V. S.; la riverenza che et a lui, come a mio benefattore, et a lei, come a monarcha de' letterati Lyncei, si dee offerire, sarà mia.
| |
Demisiano Prencipe Marchese Cesis Roma Agosto Affettionat Valerij Linceo Galileo Galilei Firenze Padron S. Marchese Monticelli Lyncei
|