Onde in suo cambio mostrai il Discorso di V. S. al Sig.r Vaccher(1003), il quale me l'ha poi lodato grandemente, dicendomi di concorrere nella medesima opinione di lei, et in oltre è restato meco di mandarlo(1004) a Linz al Sig.r Gleppero insieme con la lettera di V. S.: la quale posso solo ringraziare di questo favore che mi ha fatto; che nel resto, per quella parte che può toccare a gl'ignoranti, non posso se non grandemente lodare e stimare le cose di V. S. Alla quale baciando di tutto cuore le mani, le pregherò da Nostro Signore Dio ogni contento.
Da Praga, li 25 d'Agosto 1612.
Di V. S. Ill.re et Ecc.maSer.re
Giuliano Medici.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo S.or mio Hon.moIl S.or Galileo Galilei, Filosofo et Mattematico di S. A. S.
Fiorenza.
750*.
ARTURO PANNOCCHIESCHI D'ELCI a FEDERIGO BORROMEO in Milano.
Firenze, 27 agosto 1612.
Bibl. Ambrosiana in Milano. Cod. G. 210 P. Inf., car. 625. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.mo e R.mo S. P.ron mio Col.mo
Essendomi trattenuto quest'anno in Pisa quasi tutto Agosto, presi a fare certe brevi Considerationi sopra il Discorso del S.or Galileo Galilei(1005), solo per mio trattenimento e per esercitio di stile, e per prova se una volta io mi potessi mettere a scrivere alcuna cosa più grave. So certo, non esser degne di comparire inanzi al cospetto di V. S. Ill.ma, non che d'esser proposte all'ottimo et isquisito giuditio di lei. Nondimeno l'affetto dell'antica mia servitù verso V. S. Ill.ma mi muove a prendere occasione, ancora dalle cose minime, di farle riverenza, come desidero e son in speranza di potere fare personalmente tra breve tempo.
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