La prego perciò a seguir le sue alte imprese in gloria del nostro secolo, et a ponermi nel numero de' suoi affezzionati. Che la Maestà Divina le conceda ogni felicità.
Di Napoli, il dì 30 di Agosto 1612.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maDevotiss.o
Nicolò Ant.o Stelliola.
Fuori: Al S. Galileo Galilei,
Patrizio Firentino et Filosofo Eminentissimo, mio S.reFirenze.
753.
LODOVICO CARDI DA CIGOLI a [GALILEO in Firenze.]Roma, 31 agosto 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 35. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio,
Non ò scritto a V. S. aspettando la seconda lettera delle machie del sole, la quale poi che vegho non compariscie, li mando, di tredici giorni, le osservazioni di dodici(1009): ne mancha una per la interposizione dei nuvoli. Basta che ne contenghano di una machia dal suo nascimento fino che si è ocultata(1010), per quanto mostra il mio ochiale; et se bene è andata variando sempre di forma e di sito con l'altre, non di meno si è mantenuta grandissima sempre, fuori che negli estremi, quasi mostrandomisi in iscorcio, e nel mezzo in faccia. Imperò a quanto à detto della sua oppinione io non trovo, per quanto il senso mi mostra, repugnianza, come a tutte l'altre. Gniene mandai già altre tante delle dette machie: no ne ò auto nuova della riceuta. Se volete si séguiti a farne più, scrivete, che si farà; ma non mi pare si possino fare giustissime, per il continuo moto del sole, che non ti lascia fare un punto, ch'egli scorre avanti: pure io spingo il foglio, seguitandolo e tenendolo il meglio che io posso dentro a quella circonferenza già fatta, conforme alle sue già mandatemi.
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