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      Delle cose che qui si disputarono fra gli amici miei, quando V. S. mi favorì di mandarmi il suo Discorso, fu la prima, sì come è anche nel principio di quello, se sia vero che l'acqua, nel congelarsi, creschi di mole: perchè si apportò in contrario l'autorità d'Hippocrate nel libro De aëre, aquis et locis, il quale dice che manca di mole, et allega l'esperienza, et il medesimo viene pur hora affermato dall'incognito oppositore; onde V. S. mi favorirebbe di significarmi s'ella n'habbia fatta sicura pruova, perchè questi medici non vogliono credere che Hippocrate non l'havesse ancor egli sperimentato, nè hora siamo in tempo da chiarirci con nuova sperienza.
      Con grandissimo desiderio io sono stato attendendo la Lettera, overo Discorso, di V. S. intorno alle macchie solari; ma vorrei ben hora che ogni altro accidente l'havesse impedita, fuorchè la sua indispositione, di che tanto più mi doglio, quanto più io bramo ch'ella si conservi sana, anche per publico beneficio. Ma rinovandomi V. S. la speranza ch'io sia pure, per sua bontà, per vederla, mi acqueterò intorno alla voglia ch'io porto di chiederle più cose, le quali spero mi saranno da quella insegnate. Intanto, perchè non posso negare che ne' due mesi passati ogni mattina per tempo, per l'opportunità della stanza d'onde si scorge il sol nascente (perchè le vicine case o palazzi mi togliono la vista dell'occidente), non sia andato guardandolo, e riconoscendo la verità delle cose che V. S. mi significò, e particolarmente ho veduto che tanto tempo spendono a girare la metà del corpo solare quelle che nascono nella linea di mezzo, e, per dire così, nell'equatore, quanto quelle che sorgono ne' tropici, non ostante che i cerchi che scorrono sieno diseguali; e però due di esse, da me osservate dalli 12 per tutto il dì 23 d'Agosto, spuntarono nel medesimo tempo dalla parte orientale del perimetro, et essendo proportionatamente caminate ciascuna nel suo cerchio, mi sparvero dalla vista anche nel medesimo tempo, nel passare il perimetro occidentale, benchè havessero assai diseguale latitudine o declinatione; anzi quelle stesse apparenze di figura e di movimento che vicendevolmente mostrerieno due macchie simili che si dipingessero sopra un globo, e si facesse voltare, come credo che si giri il sole, sono a punto state da quelle mostrate, come se al corpo solare fossero state affisse, il che ho poi anche osservato nel moto di alcune altre: laonde, senza riguardare ad altri argomenti che vi sieno, parmi che da questo solo si possa conchiudere, ch'elle vengono portate dal particolare moto del sole, et sieno a quello tanto vicine, che si possano dire contigue, perche la distanza è insensibile e di niuna consideratione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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