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      Quanto a gli altri accidenti delle medesime macchie, ho pur veduto che si conformano a quello che V. S. me ne scrisse; ma havendo intorno ad essi qualche dubbio, attenderò, come ho detto, di vederne la chiarezza nella sua lettera. E qui, rendendole gratie del favore, che mi ha fatto, di farmi vedere le Considerationi dell'Incognito, desiderosissimo che 'l suo valore sia conosciuto e stimato da tutti come da me, suo spetialissimo servitore, ma che non ho alcun modo di servirla, le bacio con ogni affetto le mani.
     
      Di Roma, il primo di Settembre 1612.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galilei.
      Aff.mo Ser.re di cuoreG. Batta Agucchi.
     
      Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      756**.
     
      ANGELO DE FILIIS a GALILEO in Firenze.
      Roma, 1° settembre 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 44. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.or P.ron Oss.mo
     
      Se io giudicasse, scrivendo più spesso a V. S. molto Ill.re, di non noiarla o d'avanzar qualche cosa nella sua gratia, io lo farrei; ma dal timor vengo retardato, perchè so quali e quante siano le sue occupationi; oltre che il desiderio non me spinge, perchè pur troppo mi pare haver ottenuto fin hora da lei. Nulla di meno il desiderio de conservarmi vivo nella sua memoria mi dà ardire che io parli, e che io melli recordi quel vero servitore che pretendo esserli, et all'hora massimamente che il tacere vien dispensato, e che il silentio sarebbe reputato più presto contumacia o mancamento che rispetto o virtù. Invitato dunque dall'occasion de questo tempo, prego a V. S. felicissimo questo capo d'anno, nel quale nove anni sono hebbe prencipio la nobilissima Academia Lyncea, con un lungo corso d'anni appresso, acciò il mondo resti via più beneficato dalle sue rare virtù. Pregola tra tanto a recever questo novo pegno dell'amor che le porto, del quale all'hora mi terrò esser contracambiato, quando me farrà gratia de qualche suo commando.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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