Può bene V. S. assicurarsi che con la prima comodità io sarò là, et spero che sarà meco ancora il Sig.r Paulo Apruino, che così m'ha promesso mentre passai per Treviso; del quale direi a V. S. alcuna cosa miracolosa, et degna insoma d'un tanto discepolo del Sig.r Galileo, se non l'havessi a credenza. Ricordisi V. S. che io le vivo servitore, et mi comandi.
Di Udine, il dì 1 Ottobbre 1612.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.r Aff.mo
Daniello Antonino.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
775*.
MARCO WELSER a GIOVANNI FABER in Roma.
Augusta, 4 ottobre 1612.
Arch. dell'Ospizio di S. Maria in Aquiro in Roma. Carteggio di Giovanni Faber. Filza 419, car. 125. - Autografa.
Molto Ill.e et Ecc.mo S.ore
Finalmente mi è capitata la 2a lettera del S.or Galileo, quale non ho havuto tempo di poter leggere a modo mio, ma, per quanto veggio così alla sfuggita, mi par una gran bella cosa, et la stimo degnissima di luce, insieme colla prima; se bene dubito che questa patirà un poco di difficoltà per le tante osservationi solari che vanno aggionte, quali però si possono ridurre in forma assai minore, come ha fatto Apelle, sì che non occupino più di mezo foglio. Se il S.or Marchese si contenta d'aggionger una sua lettera, come V. S. accenna, non ha dubbio che le due del S.or Galilei ne riceveranno molto lustro.
Il Discorso del S.or Galilei delle cose che stanno sopra aqua mi sodisfa molto, et mi pare così ben munito di ragioni et di esperienze da tutti i lati, che converrà vi metta del buono chi pretende convincerlo.
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