V. S. commandi. Il Greuter seguita gagliardamente, et credo quest'altro ordinario manderò tutte le figure fornite a V. S., con quelle prime d'Apelle rifatte. Bacio a V. S. le mani, pregandola a far l'istesso in mio nome al S.r Salviati. N. S. Dio ci conceda l'adempimento de' nostri desiderii.
Di Roma, li 28 d' 8bre 1612.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.te
Aff.mo per ser.la sempreFed.co Cesi Linc.o P., M. di M.li
789.
MARTINO SANDELLI a GALILEO in Firenze.
Padova, 2 novembre 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 166. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo mio S.re Oss.mo
Con troppo grossa usura la gentilezza di V. S. Ecc.ma mi ha ricambiato l'officio che per ragion di debito feci seco li giorni passati con una mia; poichè non solo mi significa la non volgare affettione, che, la sua mercè, mi porta oltre ogni merito mio, condolendosi meco così humanamente della mia indispositione de gli occhi, ma di più mi attribuisce quelle lodi, che con rossore di me stesso sono sforzato dalla conscienza a riconoscere molto più dalla cortese affettione che mi porta, che dal giudicio. Ma che meraviglia che V. S. Ecc.ma sia così liberale nelle parole? se avanza ne' vivi effetti, dandomi così amorevoli ricordi e così eccellenti istruttioni per la debolezza della mia vista, alla quale vedo che non si può humanamente provedere con altra maniera o istromento che con quello ch'ella mi propone, ciò è con li cristalli colmi, eccellentemente lavorati. Onde io ho pensato, come prima possa trasferirmi a Venetia, di fornirmi dal Baci di quelli che più saranno acconci alla vista mia.
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