Di Pad.a, li 2 Novembre 1612.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Deditiss.o
Martino Sandelli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei, a
Firenze.
790*.
FEDERICO CESI a GALILEO [in Firenze].
Roma, 3 novembre 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 170-171. - Autografa.
Molt'Ill.re et molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
La sua delli 29 8bre mi capitò a punto hier sera, mentre stavo col S.r Cigoli et Greuter rivedendo i tagli delle macchie, quali, ancorchè forniti, non gli mando, havendoli al'istesso artefice riconsegnati con i rami e gl'originali istessi, acciò, riconoscendovi certi diffettuzzi, li riduca alla perfettione de' primi; e ciò fatto, le manderò le mostre impresse. Nel stamparle non sarà difficile far più negre quelle del mezzo, et io ci farò usar ogni diligenza; e le stamperà l'istesso Greuter. Aspetto le lettere del S.r Velsero, et che m'avisi i luoghi dove le vol inserte alle sue, et anco se vol che quelle d'Apelle si pongano avanti o pur dopo le sue, poichè l'uno et l'altro parmi possa farsi con qualche raggione. Questi particolari hanno trattenuto il cominciar a stampare et anco la cosa del titolo, che mi pare l'opra lo merti particolare e di qualche consideratione. Solleciti dunque, che non mi par bene lasciar ch'Apelle pigli più campo; et son sicuro non dorme hora, vedendo la sua seconda lettera. È favorito da' Peripatetici et da tutti i suoi compagni etc., ch'invero invidiano la gloria di tante inventioni; et oltre il Problemista(1088), scopro io qui in altri l'istesso affetto, e sento ben spesso nelle prefationi e proemii parlar de' nuovi scoprimenti e tacerne l'authore, e talvolta attribuirli in genere alli matematici: ma io in tali occasioni non taccio, ancorchè doglia.
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