Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 58. - Autografa.
Molto Ill. mio Sig.re e Pad.ne Col.mo
Potrā V. S. molto Ill. dal'effetto conoscere, come il sospetto che io la mattina de' Morti fussi per entrare a favellar in materia di filosofia contro di veruno, fu in tutto falso e senza veruno fondamento nč vero nč verisimile, poi che io non sono punto uscito del mio filo e proposito, e non solo non ho mai sognato di voler entrare in simil cosa, ma mai ho io profferito parola ch'habbia accennato quello nč col S. Pandolfini(1108) nč con altri; e sono restato stupito dove si sia fondato detto sospetto, poi che mai ci ho pensato. Ben č vero che, non per disputare, ma per non parere uno ceppo morto, sendo da altri cominciato il ragionamento, ho detto due parole per esser vivo, e detto, come dico, che quella opinione di quel'Ipernico, o come si chiami, apparisce che osti alla Divina Scrittura. Ma a me poco monta, che ho altri fini, e mi basta che non si dia occasione di creder quello che noi non siam[o]; perchč confido che tutta la nostra nobiltā sia ottimamente cattolica, e che molto tempo fa si spegnessi la Compagnia del Piano e de' Ghignoni(1109).
Io desidero di compiacer e servir V. S. come a mio padrone, e mentre che la non comanda qualcosa, come desidero, prego per l'agumento d'ogni sua felicitā spirituale e temporale.
Del suo Convento di S. Marco, addė 5 di Nov.re 1612.
Di V. S. molto Ill.
Servo di tutto quore.
F. Nicc.lō Lorini.
794*.
MARCO WELSER a GIOVANNI FABER [in Roma].
Augusta, 9 novembre 1612.
| |
Morti S. Pandolfini Ipernico Divina Scrittura Compagnia Piano Ghignoni Convento S. Marco Nov Nicc Lorini Roma
|