Di gratia, vi prego scrivermi o farmi scrivere quello ch'è di voi, et non vogliate esser meno amorevole verso di me di quello siate stato per il passato.
M'è forza molestarvi per fare un'opera di carità, la quale sarà che vi piaccia far chiamar da voi quel paggetto tedesco del S.r Vincentio Giugni, al quale direte o farete dire come ricevei, già molti mesi fa, una sua lettera che scriveva a suo padre, quale ho tenuta sempre appresso di me, non havendo io mai haute occasione [di] mandargnela. Hora dico che fu, 4 giorni fa, qui [...] madre, alla quale detti la lettera; et mi pregò caldamente, [... in] nome suo dovessi darli avviso come suo padre, circa [...] 10 del mese di Luglio passato, passò di questa a miglior vita, a tale ch'è rimasta una povera vedova; et lo prega con tutto il cuore che, potendo, la voglia soccorere di qualche cosa, che lei et sue sorelle non mancano nè mancheranno pregare Iddio per lui; et di più soggiugne, non haver ricevuto cosa alcuna di quello che dice averli mandato, però per l'avvenire cerchi più sicura strada che non à fatto per il passato. Et in nome mio lo saluterete.
Il S.r Francesco Rasi si trova di presente qui, quale, essendo stato a Praga con l'Ecc.mo S.r D. Vincentio Gonzaga, li fu forza restarsene là mediante una malattia sopraggiuntali: pure si è riauto in maniera che s'è condotto sin qui, dove di nuovo si è tornato a rammalare, et per 6 giorni hauto gran dolori colici; pure comincia a stare assai bene, et quanto prima potrà si farà sentire a quest'Altezze, et poi tornarsene a Mantova, con fermo proponimento di non uscir mai più d'Italia.
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