Scrissi in iure (per dir così), adducendo da diece luoghi della Scrittura, e altrettanti S. Padri, in confirmation del detto di V. S., che la corruttibilità celeste fosse conforme alla Scrittura e da quella additata(1150). Non bastò; e risposero, i luoghi esser assai ben interpretati da altri peripateticamente, e bisognò haver patienza: ch'in somma non vogliono si dica in quel luogo niente della Scrittura. Però avisi come vol che stia.
Il luogo del S. Velsero, V. S. havrà veduto come fu rimesso(1151): avisi, se gli paia in altra maniera. Se vorrà stender a sua sodisfattione qualche cosa della lettera al lettore nelle macchie solari o della dedicatoria, o mandar e' capi che gli paia bene esporvi, non sarà se non a proposito.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et molto Ecc.te Sig.r Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
805*.
MARCO WELSER a GIOVANNI FABER in Roma.
Augusta, 30 novembre 1612.
Arch. dell'Ospizio di S. Maria in Aquiro in Roma. Carteggio di Giovanni Faber. Filza 419, car. 142. - Autografa.
.... Al S.or Galilei non mancarà che fare, poichè tanti se gli aventano contra per diversi rispetti: et apunto ricevei gli giorni adietro il Discorso del Coressio(1152), lettore nello Studio di Pisa, sopra il galleggiare de' corpi solidi. Ma il tempo non mi ha servito ancora a poterlo leggere.
All'arrivo della presente stimo che Mons.or Illustriss.o di Bamberga si anderà avicinando a Roma. Mi assicuro che la natione riceverà honore di questo soggetto, et in particolare gli Bamberghesi havranno causa di tenersi buoni.
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