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      Ma in ogni maniera V. S. possiede tutto l'animo mio, dietro al quale seguono necessariamente quelle poche forze che mi truovo, che però sono tutte quante obbligate al suo servigio.
      Ma vengo al soggetto delle nominate lettere. Io rimasi chiarissimo, per alcuna pruova fatta, che 'l ghiaccio cresce di mole: e questi credentieri, che con della neve fanno dentro al vetro delle forme di vasi di ghiaccio, me n'hanno ancora renduto un sicuro testimonio; perchè se non sono avvisati di lasciare alquanto scemi d'acqua gli stessi vasi di vetro, per dare luogo al suo accrescimento, si rompono subito. Perciò li medici, che repugnavano, si sono attaccati volentieri all'espositione che V. S. dà alle parole d'Hippocrate, quantunque nuova appresso di loro, amando di salvare l'autorità di sì grand'huomo in qualunque modo si può; et havrebbero voluto che V. S. havesse tentato di fare il medesimo verso Aristotele: ma credo ancora che si avveggano ch'ella non haveva eguale opportunità. Mi son però maravigliato e di questa e di alcun'altra tal cosa, che, potendosi chiarire agevolmente col fatto, vien nondimeno negata da coloro che contro le hanno scritto.
      Il S.r Marchese di Monticelli mi mandò il Discorso di V. S. sopra le macchie solari, sicome ho detto, nel principio del mio male; e perchè io non potei leggerlo per me stesso, nè ritenerlo molto tempo per considerarlo o farne fare copia, poichè S. S. Ill.ma havea da farlo vedere ad alcuni SS.ri Cardinali, mel feci solamente leggere, e per quanto mi fu possibile il considerai attentamente, e guardai insieme le figure delle macchie.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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