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      Il primo piacere fu questo, di vedere che in molti giorni ch'io l'havea pur guardate e notate, le sue note si confrontavano con le mie, eccetto che non havevano le mie figure tante picciole macchiette e sė ben distinte come le sue, perchč io non haveva adoperato, nell'osservarle, istromento troppo eccellente. Il secondo fu di sentire gli argomenti, che cinque mi parvero, co' quali V. S. pruova, per quanto io stimo, a sufficienza, ch'elle sono contigue al corpo solare, nč veggo ch'ell'habbia lasciata alcuna ragione a dietro, che si potesse aggiunger di pių, che espressamente o virtualmente non sia compresa nelle sue; et intorno a questo mi son anche rallegrato, ch'io haveva innanzi considerate, se non tutte nč con tale dottrina, certo la pių parte delle medesime cose; e credo che a qualunque persona che intenda pur un poco la prospettiva, o che habbia giuditio naturale, si parranno le medesime. Ma perchč mi sovviene che V. S. muove un dubbio di una sferetta che si mettesse dinanzi al sole, e lo scioglie ancora, non si potrebbe egli porre una sfera sė fatta intorno al medesimo sole, tanto vicina che l'apparenze delle macchie si salvassero (perchč, con tutto che fosse distante la sola centesima parte del disco, saria in ogni modo lontana da quello pių di 300 miglia delle nostre), e cosė allogare nella medesima sfera le macchie, e fare che 'l corpo solare stesse fermo, in quella guisa che si puō affermare che 'l corpo di Giove stia fermo in sč stesso, e le sferette de' pianeti, benchč un pezzo pių distanti, se gli girino intorno?


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Giove