Non fu possibile fargliele veder a penna, per la stampa e revisori che l'occupavano. Mi riferì mio padre in confuso, che dopo il Duca l'havea detto, non piacerli che le macchie si tenessero più lucide della luna. Le mando incluse le figure geometriche della terza, et una per il S.r Salviati, qual non ha così subito le risposte per esser io stato tardi nel'havere e distribuire le sue(1216). Il S.r Demisiani vien a Firenze(1217): havrei caro, in tutti i modi facesse riverenza al G. Duca, e si trovasse con V. S. e S.r Salviati, come vol fare. Qui è stato molto honorato, e pò e sa servir e far honor alli amici, e massime hora che è caro a potente Signore(1218). Non distrarrò più a lungo V. S. dalle sue nobilissime fatighe. Le bacio le mani.
Di Roma, li 11 di Genn.o 1613.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.te
Occorrendo error alcuno o avertimento sopra le figure, l'avisi, che per dar tempo a queste e la terza lettera, si attenderà a ristampar Apelle.
Aff.mo per ser.la sempreFed.co Cesi Linc. P.
830.
ANGELO DE FILIIS a FILIPPO SALVIATI [in Firenze].
Roma, 13 gennaio 1613.
Cfr. Vol. V, pag. 75-78 [Edizione Nazionale].
831.
FEDERICO CESI a GALILEO [in Firenze].
Roma, 18 gennaio 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 12. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
Il fine della sua lettera mi ha arrecato molto travaglio, sentendo con infinito dispiacere l'indisposizione sopragiuntoli; e se bene la speranza, il desiderio, i prieghi, che sia per restarne V. S. presto libera e tornarne fresca alli sui studii utilissimi al nostro secolo, m'acquieta in parte, pur vorrei presto sentirlo; nè posso, sin che non l'odo, quietarmi.
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