Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et molto Ecc.te S.or mio Oss.moIl S.or Galileo Galilei Linceo.
832*.
MARCO WELSER a GIOVANNI FABER in Roma.
Augusta, 18 gennaio 1613.
Arch. dell'ospizio di S. Maria in Aquiro in Roma. Carteggio di Giovanni Faber. Filza 419, car. 138. - Autografa.
Molto Ill.e et Ecc.mo S.or mio,
La di V. S. di 29 xbre 1612 mi capitò solo questa settimana. Resto con molto obligo alla gentilezza del S.or Galilei, che mi dispensa sì largamente. Desidero mi sia conservata la sua grazia, quale stimo un thesoro: però V. S., se mi ama, vi si affatichi. Non occorre che mi mandi la terza lettera scritta, poichè in ogni modo la dovrò veder in breve stampata, se V. S. me ne vorrà favorire, come la ne prego; et resto maravigliato come non siano comparsi già gli primi fogli.
Dicono che Mons.or Illustriss.mo di Bamberga rimanda a casa parte delle sue genti, quali forse non si graveranno di portare qualche invoglietto. Voglio dire, che se l'opera del S.or Galilei fosse finita, mi si potrebbe far capitar per questa via due o tre copie, per servigio d'amici. In ogni modo pare, la ragion voglia che Apelle habbia la sua propria copia. Vede V. S. con quanta libertà procedo seco, per darle animo di far reciprocamente il simile all'occorrenze...
833.
GALILEO a FEDERICO CESI [in Roma].
Le Selve, 26 gennaio 1613.
Riproduciamo anche questa lettera (cfr. n.° 828) dalle Lettere memorabili, ecc., pag. 24-31. Nella Bibl.
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