Si sta anco a torno alle seconde d'Apelle; et quelle figure che si sono potute far in legno e più piccole, si son fatte.
M'è parso necessario inviarle subito l'acclusa demostratione dello specchio ustorio, nuovo pensiero del Padre Gremberger(1262), alla celebratione della quale mi trovai giovedì al Collegio, essendovi il Prencipe di Bamberga, del quale le scrissi con la precedente.
Il S.or Horatio Baglioni, mio parente et affetionatissimo di V. S., trovandosi uno de' suoi compassi geometrici et militari, ci haveva anco l'esplicatione dell'uso, scritta a penna, et havendosela smarrita, mi prega le ne mandi una copia della mia stampata, che qui ha veduta; il che farò, quando V. S. non habbi un altro esemplare stampato, da potermene favorire. Con che mi restarò, baciando le mani a V. S., pregandole da N. Signore Dio ogni contento.
Di Roma, li 26 di Gen.ro 1613.
Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
838**.
FRANCESCO RASI [a GALILEO in Firenze].
Mantova, 28 gennaio 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 68-71. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.or, mio S.or Osserv.mo
Ha molto tempo che V. S. non havrà havuto novelle di me, nè meno io di lei, perchè, da ch'io la veddi gli anni adietro in coteste parti, essendo poi corse tante mie disgrazie e travagli acerbissimi, sono stato costretto a penar più tosto che far godere altrui, non potendo con mie lettere, come particolarmente io soleva far con V. S.(1263), porgendole alcuna materia di piacere, e non di noia: che se io le havessi significato lo stato mio, ella m'harebbe forte compatito, essendomi puntualmente occorse (cosa di stupore) tutte quelle disgrazie che già V. S., in facendo molti anni sono in quel mio studio in Mantova la mia figura(1264), quasi da scherzo in un subito mi diceva.
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