Roma, 15 febbraio 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. TI, T. IX, car. 26-28. - Autografi la sottoscrizione e il poscritto, il quale si legge su di un foglio separato e ch'era incluso nella lettera.
Molto Ill.re et molto Ecc.te S.or mio Oss.mo
Ricevuta hoggi la gratissima sua con le constitutioni delle Medicee e la dedicatoria con li avvertimenti, ho dato subito ordine s'esiguisca il tutto, conforme V. S. avvisa. Le lettere del Clavio et altre si lascieranno(1289). Le costitutioni pare che vorranno cinque faccie, e dovranno farsi in cinque tavole di rame(1290), già che queste venute si fanno in due. Riusciranno bene, e senza dubio non potevano farsi altrimente. Vengono inclusi li dui fogli, et hora a punto si tira l'ultimo, et anco l'ultimo Apelle. Aspetto il seguente ordinario il restante delle constitutioni, la nota de gl'errori, insieme con la prefattione al lettore, che subito saranno messi in opra.
Mi duole infinitamente delle sue indispositioni, che tanto travagliano lei e li suoi amici insieme, e tanto dannose sono al publico: dovremo però sperare, ch'entrando già la buona stagione, sia per ricuperare intieramente la sanità.
Da Mons.r di Bamberga V. S. è stimatissima, e secondo il dovere: per tanto io non lascierò d'esporle un altro desiderio ch'ho in lui scoperto, acciò, se non gl'è difficile, possa maggiormente gratificarlo. Vedde un pezzetto di quella materia che riceve e conserva la luce, in mano del Sig.or Fabri, e con grandissima diligenza li dimandò come havrebbe potuto fare a haverne, nè volse accettar quella.
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Medicee Clavio Apelle Mons Bamberga V Fabri
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