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      Con l'occasione che quest'anno ho lette publicamente le mie theoriche, sono andato facendo qualche fatica per riformarle all'hipothesi Copernica[ne] et Tichoniche, per dar sodisfattione ad ogn'uno; et per tal rispetto ho travagliato molti giorni intorno al moto di Marte per cavarne le tavole, senza le quali si può malamente godere: le quali poi mi sono riuscite di molta mia sodisfattione, vedendo ch'incontrano più con l'osservationi Tichoniche che non fanno quelle dell'istesso S.or Keplero, per quanto egli stesso confessa; et tutta via sono sotto le stampe, insieme con le tavole Tichoniche de i luminari, ridotte da me a facilità(1335). Non son più lungo per non la fastidire: et le bacio le mani, con offerirmi sempre prontissimo a' suoi commandi.
     
      Di Bol.a, l'ultimo d'Aprile 1613.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
      Gio. Ant.o Magini.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.or mio Oss.moIl S.or Galileo Galilei, Math.co del Ser.mo S.or G. Duca di Toscana.
      Firenze.
     
     
     
      868*.
     
      GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
      Venezia, 1° maggio 1613.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 47. - Autografa.
     
      Molto Illustre Sig.r Ecc.mo
     
      In questo punto ricevo le carissime lettere di V. S. Ecc.ma de' 14 del presente, insieme con li quattro libri inviatimi: et seben io, tratto dalla curiosità et nobiltà della materia che contengono, haverei creduto che mi havessero evitato speculationi astronomiche et lincee, nondimeno subito mi ho trovato assalito et occupato l'animo da un quesito arithmetico, cioè come, essendo i libri quattro, et il Padre M.ro Paolo, il S.r Moresini, Mula et il Gagio(1336)), con la mia persona, cinque, io possi far che ne tocchi uno per ciascaduno: onde, mancandomi la scienza per sciolgere il dubbio, mi sono rissoluto, non volendo io star senza, di ritener quello del Gagio, che, essendo infermo, non potrà leggerlo, e tanto più che, havendo veduto la dedicatoria, ho compreso che questo libro non è mandato al Gaio certissimo(1337). Nondimeno, se havessi usato troppo prosontione, aspetterò che da lei mi sia imposta la penitenza(1338) debbita.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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