Nel resto non ò che dire per ancora, altro che al solito tutto suo; et mi favorischa baciar le mani al Sig.r Filippo Salviati(1346), al Sig.re Iacopo Giraldi, al Sig.r Micelagniolo Buonarruoti, al Sig.r Nori ed al Sig.r Sertini(1347), et a' Sig.ri Serristori, che io lavoro per loro. Et con questo le prego da Dio ogni contento, sanità e forza da scrivere per publico benefizio.
Di Roma, questo dì 3 di Maggio 1613.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Le corde le consegniai al procaccio detto Chiarino, che parte domattina di Roma per costà. Fatevele dare.
Aff.mo Ser.reLodovico Cigoli.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
871*.
BERNARDO PISENTI a INGOLFO DE' CONTI in Padova.
Venezia, 3 maggio 1618.
Arch. Universitario in Padova. Filza 631, car. 46. - Autografa.
Molto Ill.re S.r Oss.mo
Con quell'affetto che si convienne al gran merito di V. S. et alla mia antica osservanza, ho passato l'officio con l'Ecc.mo Sagredo(1348) mio Signore; et quando egli non possi (come sicuramente credo che non potrà) ritornare il Gallileo, strettissimo amico de' suoi figli, a quella cathedra, mi ha giurato che non favorirà alcun'altra persona sua. Che il Gallileo possi haverne ragionevole speranza, non lo giudico: prima, perchè non si ritrova esempio che simili leggenti passati ad un loro Principe, siino di novo stati raccolti dalla Republica; poi egli fu honorato di così grandi augumenti, et in un istante ha fatto affronti a quel Studio(1349): onde in particolare il Prioli(1350) non vuole udire nè anco il suo nome.
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