Pisa, 22 maggio 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 89. - Autografa la firma.
Molto Ill.e et Ecc. S.r mio,
Vedo, per la gratissima sua de' 18 stante, come haveva inteso de p. 500 che havevo havute da questa doghana, che sta bene; e non mi si sendo fino a hora porto occasione di potergliene mandare, ho preso risolutione di farllo stasera con il presente procaccio in un groppo segnato G. G., che se lo potrà far consegnare con pagharlli il porto: che se bene ci harà questa poco di spesa, a ogni modo m'è parso così il meglio per maggior suo benefitio, massime ancora che a volere trovar lettere per costì, si tratta di 2 per cento di danno. E nel resto se son buono a servirlla in altro, mi comandi, che le b. le m. e le pregho da N. S. ogni contento.
Di Pisa, il di 22 Mag.o 1613.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc. S.
Al procaccio pagherà V. S. giuli dua del cento delle piastre.
S.e Aff.
Filippo Calippi.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo S. mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze(1368).
881**.
GIOVANNI BARDI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 24 maggio 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 52. - Autografa.
Molto Ill.re et Eccell.mo Sig.re
Presi il libro delle macchie, e ne ho letto la maggior parte con mio grandissimo gusto, poichè veggho che molti ostinati, leggendolo, bisognerà che abbassino tanto orgoglio che hanno, col dire: Insino a hora non ci è stato nessuno che habbi contradetto a una sententia comune di tutti i philosophi.
Visitai il Padre Gamberger da parte di V. S., et insieme lo salutai in nome suo, il quale rende a V. S. duplicati saluti.
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