Sto aspettando la informatione circa la lettura della Mathematica(1428). Ancora desidero qualche resolutione del dubbio, perchè io, contra commune, tengo che non si possino fare queste equationi universali senza errore(1429).
Un'altra lite io ho con questi nostri mathematici, perchè io tengo che la dottrina delli specchi, divolgata fin hora, serve solo per quelli di acciaio, che non hanno transparenza, ma non per quelli di vetro, che, per essere di superficie corporea transparente, mutano nelle cose essentialissimamente natura; et parmi, la ragione esser facile e demostrativa. In gratia, mi scrivi due parole in questo proposito, per poter usar l'argomento ab auctoritate, molto buono con gl'ignoranti.
Ho dato ricapito alla lettera del Apruino(1430).
Non mi sono maravigliato che tanti scrivono contro il suo trattato delle cose che stanno sopra l'aqua, et sia certa V. S. Ecc.ma che niuno ha toccato meglio di me il vero punto della essential oppositione di detto trattato(1431), perchè non bisogna metter cose dimostrative in discorso; et l'istesso le avverà se volesse fare un discorso dei triangoli etc. Non posso esser più lungo. Le bacio la mano.
In Venetia, a 20 Luglio 1613.
Di V. S. Ecc.maTutto suo
G. F. Sagredo, in gran fretta.
Fuori: Al molto Ill.re S.r Ecc.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
905.
PAOLO APROINO a GALILEO in Firenze.
Treviso, 27 luglio 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 72-74. - Autografa.
Molto Ill.re et Ec.mo Sig.re, mio P.rone Col.mo
Io ho ricevuto dal Sig.r Gianfrancesco Sagredo la lettera di V. S. Ec.ma delli 13 del corrente li dì passati, nè oltre di questa ho ricevuto altre sue forse da un mese in qua.
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