Io stimo le nobili osservazioni celesti di V. S. tra le cose magiori che siano avvenute nel nostro secolo: et perchè, come nelle altre grandi invenzioni, bisognava che vi concorressero le due cause datrici delle cose, dico l'una il valore, l'altra la fortuna, la causa fortunale, in esser venuto in uso il telescopio, istromento visivo, è stata commune ad altri, l'haverlo applicato alle osservazioni celesti con diligenza ammiranda è obligo che il mondo deve tutto a V. S. Resta quel che gli Academici et il secolo debbono al S.or Principe Lynceo, la communicanza da esso instituita delli ingegni eccelsi: il che puote stimarsi bona parte di felicità nella humana vita. Et perciò congratulandomi con V. S. et Signori tutti Academici della nobil fundazion dell'ordine Lynceo, fatta nel presente giorno dell'anno già sono anni diece, le prego dalla Maestà Divina felice evento nelle cose che essa desidera.
Di Napoli, il dì 17 di Agosto 1613.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maAl S. Galileo Galilei.
Aff.mo Ser.
Nicolo Ant.o Stelliola Lynceo.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.or mio Oss.moIl Sig.or Galileo Galilei Linc.o
914**.
FRANCESCO STELLUTI a GALILEO in Firenze.
Fabriano, 17 agosto 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 87. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re et P.ron mio Oss.mo
Alli 22 di Giugno partii di Napoli per Roma, dove mi trattenni tutto il mese passato, et hora mi ritrovo qui in Fabriano, e prontissimo per servire V. S. Et perchè so che dal nostro Ecc.mo S.r Principe gli fu scritto di quel medico Sanese che fu in Napoli a trattare col S.r Gio.
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