Batta della Porta(1449), perciò gli ne dirò alcuni particolari per maggior sua informatione.
Sappia dunque che il detto S.r Porta, come quello che è libberissimo, disse a me più volte, presente il detto medico, che volessi adoprarmi col S.r Principe per farlo de' nostri Academici, et m'inpose che gli ne scrivessi, come feci; ma però l'avvisai che non dovesse risolver cosa alcuna senza il consiglio di V. S. et senza aspettar prima il mio ritorno di Napoli, poichè, oltre che non mostrava il detto medico di troppo curarsene, non mi pareva nè anco verso V. S. in maniera affettionato, che ciò potesse meritare, per quanto da più ragionamenti osservai a bello studio: et perciò del tutto ne volevo prima a bocca informare il Sig.r Principe. Giunto poi in Roma, intesi quanto ne scrisse V. S., et mi piacque maggiormente l'elettione del S.r Ridolfi(1450) per più relationi havutone; sichè di quello non occorre più ragionarne, havendo in Napoli soggetti principalissimi che ciò desiderano, et in maniera che s'io havessi tempo a scriverle in longo, la farei maravigliare: tanto colà è desiderato questo nome di Linceo. Ma non v'essendo fra noi altro che V. S. che veramente possa chiamarsi tale per i suoi trovati, appertenenti solo alla sua vista et al suo intelletto linceo, non meno conoscendo l'intelletto di quel che l'occhio si scorga, perciò noi tutti insieme concordemente dovremmo parte della nostra sanità et parte de' nostri anni communicarle, acciò potesse proseguire con sì felici progressi tutti i suoi novelli studii lincei.
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