Mi spiace che V. S. Ecc.ma stia con questi caldi foderato di saglia scarlata, et veramente la compassiono. Per l'amor di Dio, non stia all'aria della notte, et si accerti che č pernitiosissima. Lasci andare Giove et Marte et quanti pianetti sono in cielo: attendi alla sanitą et alla vita. Pigli i studi per passatempo, et si rivolga alla vera filosofia, nemica dell'ambitione et schiava della sanitą et del gusto, somo bene di questa nostra vita. Io, doppo il mio arrivo di Soria, per gratia divina, faccio una vita felicissima. In casa non ho alcuno che mi commandi. Col S.r mio padre(1452) non ho altro negotio che di saluto et confabulatione. Del governo di casa mi sono fatto del tutto essente. Del resto de' negotii, mio fratello(1453) ha i sette ottavi del peso, havendolo io fatto padrone di tutto, poichč in ogni maniera tutto deve essere de' suoi figliuoli. Una picciolissima parte, alla quale posso attendere anco stando al casino, č raccommandata a me, dipendendo solo dal mio comando et dalla scrittura di tre o quattro righe al giorno. S'io voglio andar al casino, in quattro passi vi sono; se anco non mi voglio muovere, ho sei stanze qui in casa per alloggiare il guardiano dell'istesso casino, et l'adito č libero senza contraditione. Mi faccio servire da Lipotoppo; et in conclusione attendo alla conservatione et al gusto dell'individuo, quanto se meco dovesse perire tutto il mondo. Il broglio et l'ambitione punto non mi travagliano. Parmi anco di essere in sicuro che non mi possi mancare (se il mondo non si rivolta) tutte le presenti commoditą senza dipendere da alcuno; in modo che patisco solamente per quella continenza che č necessaria per conservatione della sanitą, nella quale veramente io pongo molta industria, non volendo io che un gusto presente me ne levi molti futturi.
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Dio Giove Marte Soria Lipotoppo
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