Già che vedo il suo ritorno disperato, persuaderò il S.r mio padre provedere per la catedra di mathematica, la quale credo sarà data al S.r Glorioso, huomo invero molto intelligente, seben assai fredo e che in agibilibus non mi dà compita sodisfatione. Il Keplero non mi piace in nessun modo, oltre che credo sia calvinista; quel Luca Valerio pretenderebbe forse grande stipendio: sichè infine l'elettione conviene cadere nel detto Glorioso.
Il trattato del Cremonino(1458) non è ancor fornito di stampare, mancandovi l'indice: quest'altra settimana si haverà, et lo manderò; ma, di gratia, V. S. Ecc.ma non curi le ciancie che egli potesse scrivere: se i suoi discorsi non saran molto lunghi sopra queste nuove apparenze del cielo, io procurerò di leggerli, et letti scriverò a lei quello che, per mio senso, se gli dovesse rispondere.
Per quel poco che io ho studiato, vedo che circa a' specchi è stato scritto della semplice riflessione, come succede in quelli di acciaio et altri che non hanno alcuna transparenza, senza far mentione delle refrationi che si fanno nelli specchi di vetro: onde parmi che resti una grande et nuova speculatione in questo particolare, perchè sebene negli specchi ordinarii di superficie paralelli pare che si verifichi l'istesso, nondimeno negl'altri regolari, che si possono fare, si vederanno effetti inaspettati. Di ciò ne ho scritto al S.r Magini, il quale ha opinione molto contraria al vero. Il P.e Maestro anch'esso da principio pareva che pendesse all'opinione del Magini, ma poi si è lasciato persuadere.
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