Et pregando il Signor Dio conceda ogni felicità e contentezza a' communi studii et impresa, a V. S. bacio le mani con ogni affetto di core.
Di Roma, li 30 d'Agosto 1613.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.te
Al S.r Salviati e S.r Ridolfi bacio le mani affettuosamente.
Aggiungo le lettere del S.r Fabri(1462).
Aff.mo per ser.la sempreFed. Cesi Linc.o P.
918**.
GIOVANNI FABER a GALILEO in Firenze.
Roma, 30 agosto 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 102. - Autografa.
Molto Ill.re et Eccll.mo Sig.r mio Oss.mo
Se l'augurare che fa un divoto servidore et amico di V. S., et medico insieme, che sono io, vale qualche cosa, io auguro a V. S. non solamente felicissimo questo anniversario della felicissima institutione di questa nostra Academia, ma molti altri appressi, che V. S. goda, ma meglio che per aventura fa adesso, sentendo io spesso dire et lamentare l'Eccll.mo Sig.re Prencipe nostro, che lei si trovi con poca sanità, mercè alle continue fatighe che lei ha fatto et di continuo fa per il publico: come al charissimo nostro amico, al Sig.r Velseri, suole intravenire, il quale mi scrisse la settimana adietro, che per cose importanti si fece portare in una seggia nel senato; però non cessa di favorire all'amici in questa sua noiosissima indispositione. Iddio consoli l'uno et l'altro, et a noi altri Lyncei dia questo contento, che vediamo molti anni risplendere ista duo luminaria magna nel nostro consesso philosophico. Et per fine baccio le mani a V. S.
Di Roma, alli 30 d'Agosto 1613.
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