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      Non ho fatto esquisita misura, et proportione non è osservata; ma ho pensiero di osservar le misure et effetti di tutte le corrispondenze delli convessi et cavi, secondo lor grandezze.
      Ho osservato per dui mesi le macchie solari, delle quali se V. S. haverà gusto veder quel che ho fatto, le manderò, con tutto che non siano così ben osservate come sono dipinte al suo libro con quelli chiari et scuri. Sono dell'istessa grandezza del(1482) disco(1483), qual me riesce al mio telescopio in distanza de due palmi nella carta opposta, in questo telescopio che ho fatto de mia mano. Se V. S., come più dotto in queste materie, me darà qualche avertimento, non solo come affettionato delle virtù di V. S., ma come Linceo, al quale per causa di fratellanza deve esser cortese nell'insegnare, farà forsi che non solo sia per far cosa bona, che superi l'artefici idioti, ma che forsi sarà possibile dar a lei gusto. Havea già fatto una forma da farne uno de lunghezza di palmi otto, pretendendo veder grande et chiarissimo quel che hora veggo comodamente con quel che ho fatto, essendo la regola matematica certa circa le proportioni, se la distanza dell'aere circonfuso dentro il cannone non facesse danno; il che non spero sia per far danno, essendo che molto più aere et più grosso non dà travaglio in maggior distanza.
      Ho scritto così a lungo per dar occasione a V. S. de impararne alcuna cosa intorno a tal materia, essendo che in Napoli non ci è chi ne sappia che ne possa essere insegnato; poi che non ci è chi sia utriusque, et theorico et prattico manuale.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Linceo Napoli