Firenze.
928**.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 28 settembre 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 108. - Autografa.
Ill.re S.r Ecc.mo
Mando il libro del Cremonino(1485), il quale ho scorso in alcuni capi principalmente della sua Apologia de Via Lactea: nella quale, oltre gl'altri difetti, trovo che dell'imaginatione sua non rende alcuna prova; l'altra, che non intende punto l'effetto et la forza della paralasse, e tira in senso contrario le parole di Tolomeo in questo proposito, seben io non l'ho veduto. Ma sicome questa sua opera non potrà mai esser comendata da' filosofi liberi et sensati, così non dubbito che non debbi riuscir maravigliosa a' Peripatetici et all'infinito numero di millioni etc.
Mando ancora il primo vetro et il secondo mio buonissimo, il quale mi farà gratia rimandare quanto prima l'havrà adoperato, che tratanto procurerò anco per lei; ma è sorte estraordinaria haver cosa di tanta perfettione. Il Baci dice mandargliene quattro buoni. Mi ero offerto inviarglieli io, ma mi è paruto che sia entrato in sospetto, onde subito ho disciolto il negotio.
Mi piace della lettura di Pisa collocata nel Padre suo scolare, perchè credo che sia Cecco da Ronchiti(1486).
Il S.r Zaccaria(1487) sta bene per gratia di Dio et contra l'upinione de' medici, i quali ogni giorno sono più conosciuti da me per ignoranti et anco ingannatori e buggiardi. Non posso esser più lungo: le baccio la mano.
In V.a, a 28 Settembre 1613.
Di V. S. Ecc.
TuttoG. F.Sag.
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