Ill. et Ecc.mo S.or mio Oss.mo
Sono stati pagati i cinquecento scudi della provisione di V. S. qua nel banco del Salviati, secondo il suo ordine, come intenderà facilmente per altra via.
Ho conosciuto qua con molto mio gusto il Padre Don Benedetto Castelli, condotto a leggere Matematica in questo Studio; et a me, e per le qualità sue proprie e come stretto famigliare di V. S., sarà molto caro, e desiderarò sempre d'impiegarmi a servitio di lui, come stamattina, che è stato da me, me li sono offerto prontamente.
Mando a V. S. una delle mie orationi stampate in Siena(1519), la quale, benchè sia cosa frivola, confido nondimeno che la riceverà volentieri, come cosa di amico suo.
Intendo che il S.or Filippo Salviati è partito di Fiorenza per far certo viaggio; e perciò gli agenti suoi disegnano di far vendita di alcune sue cavalle da carrozza. Però, cercando io più tempo fa di fornirmene d'un paro, che fossero di buona fatta e giovane e sicure, se V. S. potesse con l'opera sua in questo fatto giovarmi, che io ne fussi servito di due delle migliori che fussero a mio proposito, mi farebbe servitio particolare; e per la famigliarità che ha V. S. in quella casa, spero che le possa riuscire di farmi in questo molto servitio, non diffidando che V. S., benchè occupata in altra professione, possa ancora in questo fatto essermi di qualche aiuto. E con offerirmi a lei con ogni affetto, le bacio le mani, e le prego ogni felicità.
Di Pisa, li 6 di 9mbre 1613.
Di V. S.
Sentirei volentieri con confidenza la qualità delle cavalle e del prezzo, chè vorrei spendere i denari bene e sicuramente, con quel vantaggio che si potesse.
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