Quaeso, responde mihi, an velis tantum charitatis praestare: unum tamen tibi in mentem revoco, nempe Cristi dictum in die Iudicii: Quaecunque minimis ex meis feceritis, et Mihi feceritis. Vale.
Antverpie, die 7.° Novembris anni 1613.
Tui Studiosissimus atque Addictissimus
Octavius Pisani.
Fuori: Charissimo Domino Doctissimoque Viro Domino Galileo Galilei, Mathematico Praestantissimo.
Florentiam.
944*.
FEDERICO CESI a GALILEO [in Firenze].
Roma, 8 novembre 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 105. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill.re et molto Ecc.te S.or mio Oss.mo
Inviando a V. S. l'inclusa(1522) del Sig.or Colonna con le macchie del sole in Napoli delineate dall'istesso, ho voluto salutarla con questa mia, desiderosissimo sempre intender nuova di lei, et molto più hora, che molti giorni mi trovo senza sue lettere. Di me le dirò solo che d'Acquasparta, di dove ultimamente gli scrissi(1523), me ne sono hora a punto ritornato in Roma, ove sono in mezo a' contenziosi Peripatetici, pochi de' quali, e con gran fatica, si lasciano indurre a vedere l'opra solare di V. S., o pure l'istesso sole macchiato, conoscendo quanto gl'apporti pregiudizio, et filosofando più volentieri su gl'oggetti fantastici conceputi, che su li veri et reali. Bacio a V. S. le mani, e prego da Nostro Signore Dio ogni contento.
Di Roma, li 8 di 9mbre 1613.
Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.te
Al S.r Salviati e S.r Ridolfi, miei signori, V. S. mi farà gratia baciar affettuosamente le mani in mio nome.
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