Gio. Batta li fa profonda riverenza e sta bene, e non scrive perchè ha copiato la inclusa copia di una mia risposta al Padre Presidente, nella quale tocco sul vivo quel suo secretario che mi ha fatto il savio adosso. Non altro: di novo li bacio le mani.
Di Pisa, il 13 di 9mbre 613.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
V. S. mi rimandi la lettera del Padre Presidente diretta a me.
Oblig.mo Ser.re e Discepolo
D. Benedetto Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Gal.o Galilei, Fil.o e Mat.co di S. A.
Firenze.
946**.
FILIPPO SALVIATI a [GALILEO in Firenze].
Verona, 13 novembre 1613.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 119. - Autografa.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
Lasciai di dir a V. S. per la mia ultima di Venezia, che mi fu detto da un dottor di medicina, amicissimo del Sig.r Alfonso Strozzi, che quel medesimo Olandese che fece l'occhiale già al conte Marizio(1528), ha trovato invenzione di multiplicare il vedere quattro volte più che il primo, con due occhiali da portar al naso come gl'ordinarii, con facilità grandissima, senza haver a cercare il punto con fatica.
Nel passar di Padova parlai al S.r Cremonino, che nel discorrere mi pare molto amico e partiale di V. S., fuor che nella dottrina; ma non volsi appiccar disputa seco, non mi parendo a proposito, per veder in lui una squisitezza di umor peripatetico.
Prego V. S. a mandar costì, a casa il Sig.r Francesco dal Monte o per chi gli parrà, uno de' suoi trattati delle cose che stanno sull'acqua e le sue lettere delle macchie solari, al Sig.r Uguccione del Monte, figliuolo del S.r Guid'Ubaldo, che me gl'ha chiesti con grandissima instanza e mi par un gentilissimo spirito; e fra l'altre cose mi ha promesso mostrar un regolo, che senz'altri strumenti fa tutte l'operazioni del compasso di V. S.: e si trova qui con l'Ecc.mo S.r Gio.
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