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      Bat.a(1529). Quando l'harò veduto, darò qualche avviso a V. S. E per fine le bacio le mani, e prego dal Signor Dio quanto desidera.
     
      Di Verona, il dì 13 di 9mbre 1613.
      Di V. S. molto Ill.reSer.re Aff.mo
      Filippo Salviati.
     
     
     
      947**.
     
      BENEDETTO CASTELLI a GALILEO in Firenze.
      Pisa, 20 novembre 1613.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mas. Gal., P. I, T. VII, car. 120. - Autografa.
     
      Molto Ill.re ed Ecc.mo Sig.r mio,
     
      Brevemente li do nova che le cose mie caminano con felicissimi progressi, ed ogni giorno mi si accrescono scolari e publici e privati. Tengo una affettuosissima lettera dell'Ill.mo Mont'Alto(1530), la quale, con diverse altre lettere de' principali Padri della mia religione, m'è stata ottima medicina e pittima cordiale a quel disgusto che m'haveva dato quella del molto R. Presidente, che mandai a V. S. per un'altra mia(1531). Qua non ho altro di novo, solo che il Sig.r Dottor Ruschio anotomista li bacia le mani, e mostra amarla e stimar le sue singolari virtù; e mi soggionse a lettere di scattole che V. S. non era invidiata da etc. per le grandi e meravigliose doti del suo intelletto, come quelle che non cascano sotto la cognizione nè considerazione de' maligni, ma per quelli mille scudi, conosciuti forsi più da loro ed avidamente bramati, che da V. S.
      Dal P. L.(1532) mi è fatto grande compimento di cerimonie, ed io lo riverisco da lontano, perchè le mia occupazioni non permettono che sia spesso con esso lui. De' Pianeti Medicei non ne mando osservazioni, perchè non ho loco da farle, ed il tempo è stato contrario.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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