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      Un dottore di logica mi ha dimandato, per che causa il diametro non è commensurabile alla costa; ed havendoli io detto che questa era la 117 proposizione del X libro d'Euclide, e che era impossibile a potergliela dimostrare così in piedi in piedi, senza haver visti ed intesi li precedenti libri, egli mi soggionse se era buona prova quella d'un espositore per via di una distinzione: cioè che diameter consideratur vel ut diameter vel ut linea; ut diameter est incommensurabilis; ut linea vero, commensurabilis. Qui fummo interrotti, e non hebbi tempo a dirgli che era bonissima ragione per lui.
      Domenica mattina fui alla tavola de' Principi, e mi dimandarono informazione della scola, de' scolari, e che lezzione io leggevo. Li risposi che leggevo Euclide; e Madama Ser.ma soggionse: Bene il maestro. Li dissi di più che i scolari erano tanti, che ero necessitato a leggere tre lezzioni il giorno. Si entrò poi nelle lodi di M.r Antonio(1553) b. m., il quale fu celebrato per huomo mostruoso di scienza da quelli dottori assistenti; ed io soggionsi che veramente il transito da ciabattino all'esser lettore di matematica era stato un gran fare, e che egli intendeva bene quelli primi sei libri che si leggono, e la Sfera del Sacrobosco. Hora quelli che si erano messi a lodare M.r Antonio, pensando forsi che io lo dovessi biasimare, voltorono, e cominciorno a dire che egli non haveva metodo d'insignare, e che non si faceva mai intendere; al che pur io soggionsi, essersi sopra di ciò con me doluti alcuni scolari.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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