Di Roma, li 18 di Genn.o 1614.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
968*.
FEDERICO CESI a GALILEO in Firenze.
Roma, 24 gennaio 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 131. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
Ringratio V. S. del libro della Vetraria(10), che mi riesce molto ricco d'esperienze e belli artificii. I cristalli verranno opportunissimi con sua comodità, e tanto più che queste notti non sono punto godibili. Attenderò l'aviso del P. D. Benedetto(11), et farò intendere al Lagalla quanto m'accenna. Intanto le mando il suo trattato, che il detto mi consegnò, con la lettera che l'accompagna(12); e con ogni affetto di core bacio a V. S. le mani. N. S. Iddio ci consoli presto, concedendole compita sanità, e le dia ogni contento.
Di Roma, li 24 di Genn.o 1614.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et molto Ecc.te S.or mio Oss.moIl Sig.or Galileo Galilei.
con un ligaccietto.
Fiorenza.
969*.
GALILEO a [GIO. BATTISTA BALIANI in Genova].
Firenze, 25 gennaio 1614.
Bibl. Braidense in Milano. Cassetta A. F. XIII. 13. I. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r et P.ron Oss.mo
L'Ill.mo Sig.r Filippo Salviati con le sue ultime lettere mi ha significato, come V. S. desiderava di veder certe mie lettere intorno alle macchie solari, le quali con questa gl'invio, sebene è lettura assai popolare e indegna dell'orecchie di V. S., non mi havendo porto il finto Apelle occasione di troppo sottilizzare, come ella dalle sue lettere comprenderà. Forse in breve, con opportuna occasione, tratterò questo medesimo argomento più esattamente.
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