Credo habia V. S. ricevu[to] un mio Discorso, inviatoli li giorni a dietro(18): la pregho favorirmi de' sui avertimenti, sotto la cui censura volentieri sottometterò sempre le cose mie. Con che pregandoli ogni contento, li resto servitore.
Da Roma, li 27 di Gennaro 1614.
Di V. S. molto Ill.reServ.re Aff.mo
Giulio Cesare La galla.
971*.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 30 gennaio 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. IX, car. 133-134. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
Scrissi l'ordinario passato a V. S. ch'ero occupatissimo in negotii di matrimonio; hora devo darle conto che n'è seguita la conclusione, havendo fermati li capitoli col S.r Principe di Pelestrina, che mi dà la S.ra D. Artemisia Colonna, sua figlia, per moglie. Ho voluto, V. S. lo sappia subito, poichè, per sua cortesia e per mio obligo, tanto partecipa delle cose mie. Io certo non potevo haver maggior sodisfattione in altra persona di questa città, nè forsi di fuori, essendo questa per tutti i rispetti al mio proposito.
Del soggetto ch'ella scrive del suo discepolo(19), ho havuto particolar sodisfattione; e mentre ella lo giudica atto ad esser ascritto, m'assicuro tutti siano per concorrervi meco con particolar contento. Potrà V. S. mandar nota del nome, patria e studii di quello e della sua mente, secondo risponderà havuta la notizia che V. S. le ha data del nostro filosofich'instituto, acciò, conforme al solito, venga da me proposto a tutti, per effettuarne l'ascrittione.
Non potrei facilmente esprimerle il gusto che ho sentito leggendo quanto mi scrive circa i notturni splendori.
| |
Discorso Roma Gennaro Ill Aff Cesare La Firenze Ill Ecc Sig Oss Principe Pelestrina Artemisia Colonna
|