N. S. Iddio le conceda ogni contento, et in particolare il compimento di sanità, che tutti li desideriamo.
Di Roma, li 30 di Genn.o 1614.
Di V. S. molt'Ill.reAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
972**.
GIULIO CESARE LAGALLA a [GALILEO in Firenze].
Roma, 30 gennaio 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 141. - Autografa.
Molto Ill.re S.r mio Patron Oss.mo
La prima di V. S. molto Ill.re non ho ricevuta; ben il S.r Prencipe Cesis mi significò l'altro hieri la vacanza et il favor(22) di V. S., et hieri consigniai a sua Ecc.za la mia risposta. Questa matina per la istessa via ho ricevuta una di V. S., alla quale anche separatamente ho voluto rispondere, acciò, se l'altra si smarrisse, restasse questa. E dico che tengho obligho immortale a V. S. molto Ill.re, e la pregho a favorirmi per il loco, quale desidero tanto per servir cotesta Alteza, che stimo più ottener questa lettura che diventar Cardinale, e principalmente ottenerla con il mezo di V. S., il che mi sarà di più ornamento che la lettura: la pregho dunque a favorirmi, chè so che la sua authorità superarà la mia deboleza, assicurandola che favorirà un servitore grato, nel quale niun altro havrà parte che V. S. Io del tutto mi rimetto alla sua voluntà e comandamento, quali non intendo preterire; e cossì non farò altro se non che star aspettando il suo favore e quanto da lei mi sia comandato.
Il S.r Prencipe molti dì sono ha inviato a V. S. un mio trattato manuscritto(23), con una lettera mia: mi maraveglio, non sia stato a quest'hora consegniato a V. S. Mi farà gratia havisarmi, che se sarà perso, ne inviarò un altro, acciò sia favorito del suo giuditio, e parendoli degnio venghi in notitia di sua Alteza.
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