Con questa mi è parso di rompere il silentio, per dirle come, essendo quivi venuto a morte il S.r Gio. Batta Raymondo(45), del quale essa deve haver piena contezza per essere stata creatura di S. A. S. et huomo di tante lettere, sento che la sua libreria è obligata alla medesima A. S.; e fra essa V. S. deve sapere che teneva in lingua Arabica li otto libri di Apollonio et alcune altre opere che erano in qualche credito: ma perchè mi immagino siano per venire nella bibliotheca di S. A. S., saria, a mio credere, beneficio universale, se per mezzo di V. S. facesse divulgare in qualche altro idioma li 4 libri ultimi di Apollonio, che mancano in latino; et senza una sopraintelligenza di un suo pari, temo non si vedrà a' nostri giorni questa opera compita. Si compiacci di farci un poco di consideratione; e parendoli approposito il tentarlo, V. E. credo ne sarà padrone. Et questo mio avviso nasce pure da quello antico affetto che hebbi a queste facoltà; e se bene dismessi, per applicarmi a studii sacri, la continoatione, mi compiaccio di veder quello che esce di novo.
Più mesi sono hebbi un'operetta sua delle cose che stanno su l'acqua, quale mi piacque sommamente per la sua acutezza; e veramente vi sono bellissime considerationi. Penso che havrà poi stampato qualcosa altro: e quel suo Systema(46) desidero di sentire l'habbia perfettionato, nel quale spero sarà quanto si desidera et che manca nella doctrina de' secondi mobili. Mi sarà grato, dopoi tanto tempo, saper alcuna nova della sua salute; e prego N. S. Iddio a concederli il colmo di ogni felicità, con qual fine le bacio le mani.
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