Mi è stato oltre modo caro la ingegniosa maniera di ritrovar il peso dell'aria: e perchè V. S. desidera ch'io le dica il modo di cuocer senza fuoco(90), io ho fatto far un vaso di ferro col fundo piano, rotondo, di diametro circa una spanna, et un altro ferro, pur rotondo e piano, dell'istesso diametro, il qual ferro io faccio voltar velocemente, o per mezo d'una ruota grande o di acqua corrente, sopra il quale faccio posare il fundo del detto vaso, che stia ben fermo. Hor donque con lo stropicciarsi insieme si riscaldan tanto i detti due ferri, che si riscalda anche e si cuoce ciò che si pone dentro nel vaso. E per hora faccio fine, et a V. S. baccio le mani e le priego presta e longa sanità; e quanto prima vedrò il S.r Pinelli, gli farò le sue racomandationi.
Di Genova, alli 4 Aprile 1614.
Di V. S. Ecc.maSer.tor Aff.mo
Giob.a Baliano.
Fuori: All'Ecc.mo S.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
993.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a MARCO WELSER [in Augusta].
Venezia, 4 aprile 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. X, car. 65-66. - Copia di mano dello stesso SAGREDO (cfr. n.° 997). In capo alla lettera si legge, d'altra mano sincrona: "Copia di lettera scritta al S.r Marco Velser"; e una terza mano, un po' più recente, aggiunse: "dal S. G. F. Sagredo".
Molto Ill.re Sig.r mio,
Ho trascorso le lettere di Apelle(91), et parmi haver molto ben avvertito le conclusioni che egli tiene, gli argomenti con li quali si crede provarle, i schermi che egli adopera per coprirsi dalle opposizioni fatte al suo calcolo, et ancora le punture che usa per ferire la riputatione altrui: et in vero, sicome nella maniera di trattare egli mi è riuscito oltre modo pretendente et in tutto privo di quei termini che sono dovuti tra chi professa virtù et nobiltà, così nella intelligenza si è scoperto manco provetto di quello che si mostrò nel calcolo.
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