Appelle si è acceso contro di me, perchè non ho approbata la sua dottrina; et pur bastava che col dimostrarla m'havesse convinto, et in quanto egli si è forzato far questo, io non ne ricevo disgusto: ma la maniera, lo sprezzo et il mal modo usato in questo suo mal fondato tentativo, congionto con lo essersi dicchiarito incapace del mio quesito et con la falsità della sua conclusione, mi ha certo in qualche parte conturbato. Però supplico V. S. escusarmene e troncare seco ogni disputa per non accenderlo maggiormente, acciò, trattando io per l'avenire con lei di materie più dolci, fugga ogni sospetto di poterle apportar noia. Basta che io ami et riverisca V. S., e disideri servirla(95) et ubbedirla in tutto quello che si compiacesse commandarmi, et che mi dolga che la fortuna habbia voluto in questo caso dispiacevole interporvi la sua persona. Che sarà fine di queste, etc.
In V.a, a 4 Ap.e 1614.
994*.
CONTE CONTI a GALILEO in Firenze.
Parma, 11 aprile 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 108-109. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Per mio trattenimento vo facendo alcune considerationi sopra il Genesi, e parmi haver trovato il senso litterale per capire quello che Moisè intende per firmamento: che sia (ciò è) un corpo con tutte le sue dimensioni, il quale passando per il centro dell'universo, occupi tutto lo spatio che si comprende sotto i tropici, dentro al quale, come dentro ad una scattola (per dir così), fussero poi collocati i pianeti e la terra che noi habitamo, e ciascuno faccia il suo moto sopra i poli del zodiaco.
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Firenze Ill Sig Oss Genesi Moisè
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