Da che cavo che l'arco iride, dato da Iddio a Noè per segno di non volere inondare mai più il genere humano, sia un segno di ciò per natura propria demostrativo, perchè mentre quest'arco puol apparire, è impossibile che si facci diluvio, perchè è segno che necessariamente suppone che non siano più l'acque in quel loco nel quale, per la narratione litterale di Moisè, è forza che fussero collocate quando Iddio creò il mondo; e non potendosi il diluvio fare naturalmente senza quell'acque, ne segue per necessità che l'apparenza dell'iride dimostri necessariamente che non si farà più diluvio. Tutto questo ch'io ho detto di sopra, si prova (secondo me) alla lettera con il testo di Moisè, e si comprova con ragioni matthematiche e fisiche e con diversi lochi della Scrittura che confermano l'istesso; di modo che non mi pare che possa replicarsi. Ma io non me estendo a dirne le ragioni a V. S., nè meno farlene le figure, perchè passeria il termine di lettera se io volesse trattarne distintamente come conviene; ma spero in Dio ch'haverò pur fortuna un giorno di rivederla e poterla servire, et all'hora a bocca confido di provarle questo mio pensiero per verissimo. In tanto son forzato di supplicarla a contentarsi di farmi gratia di mandarmi una positura de i pianeti conforme all'opinione ch'ella ha, ponendo il sole nel centro; perchè, sì come io credo senz'altro, per quello che V. S. mi ha honorato d'accennarmi altre volte (che per ciò io ci ho dopo fatta consideratione), ch'in questa maniera stia veramente la positura, così voglio fare le demostrationi mie con questo supposito: ma per non errare nella positura degl'altri pianeti, son forzato (come ho detto) a supplicarla che me la vogli mandare, non la ricercando già d'accennarmi ancora qualche cosa de i moti, perchè, sicome strapassa la mia speranza di poter ottenerlo, conoscendo molto bene di non meritar tanto, così voglio fugire la nota seco di troppa presuntione.
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