Séguito con mio grandissimo avantaggio la servitù del Sig.r D. Antonio, quale mi favorisce straordinariamente. Nel resto son sano di corpo, ma afflitto di mente per l'infermità di V. S.: e se questa sua indisposizione travaglia tanti suoi amici e S. A. medema, dalla cui bocca io l'ho inteso, con ordine ancora di dargline spesse nove, V. S. s'imagini come io me ne stia, che pur posso dire di conoscere meglio di molti il danno che risulta al publico dal male di lei. Dio benedetto li conceda presto la desiderata sanità, acciò possiamo questa estate vivere consolati, e tirare avanti le desiderate da tutto il mondo sue fatiche.
Quanto alle osservazioni de' Pianeti, son stato di continuo assasinato da' cattivi tempi, e non ho potuto servir V. S. come desideravo. Ho fatte solo le infrascritte, nelle quali mi pare di scoprire qualche cosa che meriti considerazione, come lei meglio potrà vedere.
[vedi figura 996.gif]
Il G. D. ha comprato un astrolabio per trenta scudi, e spero haverne io l'usofrutto, dove che haverò comodità di far l'osservazioni in diligenza. Bacio le mani a V. S., e me li ricordo obligatissimo servitore.
Pisa, il 16 d'Aprile 614.
Desidero sapere se ha riceuta la mia passata per il S.r Mario Guiducci.
Di V. S. molto Ill.re ed Ecc.ma
Fo riverenza a tutti tutti cotesti miei signori e padroni.
Devot.mo et Oblig.mo Ser.e e Discepolo
D. Benedetto Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, primo Filosofo e Mat.co di S. A.
Firenze.
997.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
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