Quello che più importa è la sanità di V. S. Oh Dio, quanto provo in me stesso il travaglio di così lunga et importuna infirmità che la molesta! Per gratia, mi faccia avisare di sè spesso; e lei non s'incommodi, ch'io farò le scuse. Attenda ad haversi cura, chè, migliorando la staggione, spero non le sarà difficile rihaversi presto, come bramiamo tutti.
Bacio a V. S. le mani di tutto core. N. S. Iddio le conceda la sanità et ogni contento.
Di Roma, li 26 di Aprile 1614.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.teAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et molto Ecc.te Sig.r Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
1000**.
BERNARDINO GAIO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 26 aprile 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 155-156. - Autografa.
Ill.re et Ecc.mo S.r Oss.mo
Mi duole che anco ella sia incorsa in indispositione, per la quale habbia bisogno di questa vaga et vana medicina di questo secolo, perchè quantum mutata a priscis temporibus!, chi è versato nella lettura del gran vecchio Hipocrate, che pur meritò che quel gran discepolo prorompesse in questo divino eloggio: Hipocrates, primus omnium quorum scripta ad nos pervenere, omnium scientiarum, omnium artium, fundamenta iecit, neque unquam frustra verbum dixit.
Io non fui a tempo di poterla servire nella eletion della china tanto famosa, perchè l'Ill.mo S.r Gio. Francesco(107), volendo con la sua celerima benevogliendo scorrer al suo bisogno, non hebbe tempo di convenirmi. Ma se in ciò per difetto di tempo non l'ho servita, doverrei anco in quest'altro offitio tacer, non essendo ricercato, onde iuxta illud Catonianum: In consilio non vocatus, ne accesseris, fermar il passo alla reverentia che le porto et al desiderio del ben suo.
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S. Oh Dio S. Iddio Roma Ill Ecc Cesi Linc Ill Ecc Sig Oss Sig Galileo Galilei Firenze Ecc Oss Hipocrate Hipocrates Ill Gio Catonianum
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