Il S.r D. Antonio mi ha promesso di fargli recapitare tra dieci giorni al più nelle sue mani; e per quanto mi posso immaginare, nel dir di farglieli recapitare, non deve per ancora cader pensiero al G. D. di ritornarsene in Firenze. L'istesso S.r D. Antonio, col baciargli le mani, si condole seco della sua pertinace indisposizione.
Dal S.r Enea Piccolomini non ho potuto ritrarre particolare alcuno di queste AA.ze, quando sieno di ritorno. Starò aspettando, con altra lettera, nuova commessione di quello in che io m'habbia a impiegare per causa de' denari di V. S.; alla quale, con baciargli le mani e pregarli da Dio sanità et ogni contento, me li ricordo servitore.
Di Pisa, li 7 di Maggio 1614.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Obbligat.mo e Dis.lo
D. Benedetto Castelli.
Con due altre mie(117) ho pregato V. S. che mi favorisca di venticinque scudi, perchè, non havendo potuto havere dalla Religione per ancora un quattrino, me ne ritrovo senza. Mi perdoni se io ardisco troppo; e mi faccia scrivere del stato suo, perchè S. A. ogni giorno con affetto singolare me ne dimanda. V. S. mi scriva con la comodità continua delle staffette.
Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re et P.rn [Co]len.moIl Sig.re Galileo Galilei.
Fiorenza.
1004*.
MARCO WELSER a GIOVANNI FABER in Roma.
Augusta, 9 maggio 1614.
Arch. dell'Ospizio di S. Maria in Aquiro in Roma. Carteggio di Giovanni Faber. Filza 419, car. 186. - Autografa.
Molto Illustre et Ecc.mo S.ore
Rispondo a due lettere di V. S. de' 19 et 26 Aprile giuntamente, per essermi capitate ambe solo questa settimana.
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Antonio Firenze Antonio Enea Piccolomini Dio Pisa Ill Ecc Obbligat Dis Benedetto Castelli Religione Ill Ecc Sig Sig Galileo Galilei Roma Ospizio S. Maria Aquiro Roma Giovanni Faber Illustre Ecc
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