La continua del S.or Galilei spero havrà rimessa, voglio dire che l'havrà lasciato, poichè V. S. non ne dice altro. E certo se ci fosse tolto prima che ben fondare nell'opinione delli huomini gli suoi novi discorsi, ricevuti già da molti intendenti con tanto applauso, si potrebbe riputare un singolar castigo di questo secolo....
1012.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 24 maggio 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 161-162. - Autografi la firma e l'indirizzo.
Ill.re S.or Ecc.mo
V. S. Ecc.ma mi tiene per huomo troppo diverso da gli altri (per non dire più eminente di tutti), poichè mi ricerca consiglio per ricuperare la sua sanità, et vuole ch'io dica il vero senza rispetto, cosa che da alcuno mai si osserva: onde io sono solito a dire, che quando uno è portato dalla disperatione, sì che sia risoluto morire, in caso che non voglia da sè stesso ammazzarsi et volesse incontrare certamente la morte per mano altrui, bastarebbe che dicesse ad ogn'uno la verità: poichè tratando con la voce, com'egli tiene intrinsicamente nel suo concetto, gli uomini potenti et nobili per ingiusti, vitiosi, infami, le donne per dishoneste, i mercanti et gli artefici per ladri, et quasi tutti per ingannatori del prossimo, come potrebbe incontrare in tanta patienza et honestà, che in un giorno non fosse ucciso publicamente? Veda mo' se io haverei gran cuore a parlare contra i medici liberamente, invehendo contra di loro perchè non sappiano conoscere il buono dal cattivo, restando ad arbitrio loro la mia vita, senza che potessi meno sperare vendeta dell'homicidio che potessero commettere?
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Galilei Firenze Ecc S. Ecc
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