Nč altro mi occorre, se non ringratiarla del libro mandatomi et ricordarmeli servitore: e le bacio con ogni affetto le mani.
Di Roma, li 14 di Giugno 1614.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Nel fine della prefatione della Dioptrica di Keplero(146) si vede che il Mario pretendeva usurpare.
Ser.re Aff.moFranc.o Stelluti Linc.[o]
1018.
GALILEO a COSIMO II, Granduca di Toscana, [in Firenze].
[Firenze, giugno 1614].
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. I, car. 201. - Copia di mano sincrona. Nell'angolo superiore, a sinistra, del foglio, il copista scrisse: "Copia". Di fuori (car. 204t.) si legge, di mano di GALILEO: Supplica per l'impresto di S.di 500.
Ser.mo Gran Duca,
Galileo Galilei, humilissimo servo e vassallo di V. A. S., humilmente la supplica, stretto da' suoi urgenti bisogni, a volere esser servita di dar ordine che gli sia adesso pagato il semestre della sua provvisione che finisce alla fine d'Ottobre prossimo avvenire, contentandosi di pił che lo sconto di questo impresto si faccia nelle tre rate seguenti, il terzo per rata: del qual favore, oltr'al restargliene in perpetuo obbligatissimo, pregherą Sua(147) Divina Maestą per la somma felicitą dell'A. V. Alla quale reverentissimamente s'inchina.
Rescr.
Concedesigli, et il Proveditor dello Studio ne dia gl'ordini opportuni.
Pietro Cavallo.
15 Giugno 1614.
1019*.
ARTURO PANNOCCHIESCHI D'ELCI a GALILEO in Firenze.
Pisa, 17 giugno 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 165. - Autografa la sottoscrizione.
Ill. et Ecc.mo S.or mio Oss.mo
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