So che V. S. et altri suoi discepoli haveranno fatto il simile, et desiderarei veder alcuna di quelle, per imparare per un'altra volta a farne alcuna buona. Intanto la prego, oltre tante gratie che mi ha fatto, farme sapere se il pulimento de' cristalli convessi che lei fa fare, sono fatti alla rota, o pure al feltro in piano, come usano li artefici de occhiali; poichč io trovo che al pulire fuori de lor forma in rota, con il feltro, come fanno li artefici, in piano, sfregandoli, se guasta la forma: il che me sarą di favor particolare. Intanto le bascio le mani, et prego me tenghi per suo minimo discepolo et grandissimo servitore di core, che desidero poter servirla di tutto cuore. Et Nostro Signore la feliciti et guardi sana lungamente.
Di V. S. molt'Ill.e et Ecc.maAff.mo Se.re
Fabio Colonna Linceo.
Di Napoli, li 3 de Ottobre 1614.
Fuori: Al molt'Ill.e et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei L.o,
Filosofo et prim.o [Matem]atico del Sereniss.o Sig.r Gran Duca di Toscana.
Firenze.
occidentalispars
iuxta paginaepositionem
ad tubum
[vedi figura 1045.gif]
1046.
LUCA VALERIO a GALILEO in Firenze.
Roma, 3 ottobre 1614.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 176. - Autografa.
Molto Ill.re S.r mio Oss.mo
Hora ch'io ho inteso con molta mia allegrezza dal nostro S.re Prencipe che V. S. sta sana, assicurandomi di doverle dar manco fastidio ch'io non haverei fatto prima, torno con questa a ramentarle ch'io le vivo quel devoto servitore et amico ch'esser le devo per molte cause, non facendo mai fine di pregar Dio per la sua sanitą et lunga vita.
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